Chiesa di San Filippo Neri in Salvano

 

Salvano

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Mentre si va completando il “giro delle sette chiese”, questa volta tocca a me. Salvano01
Nella frazione di Salvano, seminascosta a chi giunge qui per la prima volta, dal 1600 ci sono io, con facciata a timpano, portale e finestre in arenaria, dedicata a San Filippo Neri, anche se la dedicazione più antica dice: Madonna del Monte.
All’interno, a pianta rettangolare, essenziale e lineare, si apre l’unico altare laterale con stucchi e colori che fan risaltare la tela sulla quale il santo, chiamato anche “l’apostolo di Roma”, è raffigurato in abiti liturgici, con pianeta rossa, davanti alla Vergine con Bambino di cui ha la visione. Così infatti era stato dipinto dal celebre Guido Reni (1575-1642) per l’altare della cappella di San Filippo Neri nella chiesa di Santa Maria in Vallicella a Roma. Il pittore anonimo di ambito bergamasco che fece questa tela, si ispirò proprio a quell’ opera e non fu il solo, perché molti altri seguirono il suo esempio. Tuttavia, questo non è l’unico riferimento ai grandi dell’arte. Pensa che anche il quadro che c’è sopra la mensa è stato ripreso nel 900 da un affresco di Bernardino Luini che si trova nella chiesa di Santa Maria degli Angeli a Lugano (1530) raffigurante Maria con Gesù Bambino e San Giovannino che gioca con un agnello. I bambini all’epoca non avevano giocattoli e i due piccoli si trastullano con l’agnello, sapendo bene che sarà proprio il Battista ad indicare Gesù come “l’agnello che toglie il peccato del mondo”.
In tempi lontani qui viveva una famiglia che girava i paesi per commerci e volle porre in quella che era agli inizi la cappella di palazzo, opere significative. Così su queste colline, dove tutto era una selva (forse da qui il termine Salvano?) e dove la grande peste del 1630, immortalata anche da Manzoni nei Promessi sposi aveva falcidiato tutti gli abitanti, lasciandone salvo solo uno (salvo-Salvano?) si andava componendo un piccolo tesoro che arriva fino al giorno d’oggi.
Salvano02Alcuni banchi posti sopra il pavimento in cotto, ci orientano all’altare, preceduto da due graziose balaustre e ci fanno levare lo sguardo verso la statua più recente della Madonna, collocata nella nicchia centrale.
Come vedi, insieme alla devozione a San Filippo, sono decisamente segnata anche da quella alla madre di Gesù, colei che ci ha regalato il Salvatore del mondo. Hai capito perchè gli antichi mi conoscevano come chiesa della Madonna del Monte?

 

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