Il viaggio del pellegrino

Il viaggio del pellegrino

Il pellegrino inizia il suo viaggio con lo zaino in spalla carico di vestiti, di preoccupazioni e paure, e con il cuore che batte pieno di desideri e aspettative.

Cammina a lungo e regola il respiro sul ritmo dei suoi passi, ne ode il suono assordante sul terreno ghiaioso e sassoso e quello vellutato sulla morbidezza del suolo erboso. È una conversazione speciale, alla quale si mescolano i rumori della strada, della cascata o dei frammenti di voci umane. La preghiera muove silenziosamente le sue labbra, finché la mente si insinua e bussa con le apprensioni quotidiane, con i propri rimorsi e rimpianti. Pian piano il respiro diventa affannoso e all’improvviso sente solo tanta stanchezza che lo obbliga a sostare.
Come scrisse Swami Vivekananda, un mistico indiano, deve fermarsi, sedersi e….
«Siediti ai bordi dell’aurora,
per te si leverà il sole.
Siediti ai bordi della notte,
per te scintilleranno le stelle.
Siediti ai bordi del torrente,
per te canterà l’usignolo.
Siediti ai bordi del silenzio, Dio ti parlerà».
Potrà poi riprende il cammino con lo zaino più leggero e con il cuore carico di speranza, certo di incontrare altri pellegrini e con loro continuare il viaggio della vita, avvolto dal silenzio amorevole di Dio.
“Sto in silenzio, non apro bocca, perché sei tu che agisci, Signore” (Salmo 39)

Una pellegrina

    Leggi qui la Lette...Rina