Pensiamo ai Nonni

Pensiamo ai Nonni

Penso agli anziani e ai nonni, che hanno già fatto un lungo tratto di strada nella vita e, se si voltano indietro, vedono tante cose belle che sono riusciti a realizzare, ma anche delle sconfitte, degli errori, qualcosa che – come si dice – “se tornassi indietro non rifarei”.

Oggi però il Signore ci raggiunge con una parola dolce, che invita ad accogliere con serenità e pazienza il mistero della vita, a lasciare a Lui il giudizio, a non vivere di rimpianti e di rimorsi. Come se volesse dirci: “Guardate al grano buono che è germogliato nel cammino della vostra vita, fatelo crescere ancora, affidando tutto a me, che sempre perdono: alla fine, il bene sarà più forte del male”. La vecchiaia è un tempo benedetto anche per questo: è la stagione per riconciliarsi, per guardare con tenerezza alla luce che è avanzata nonostante le ombre, nella fiduciosa speranza che il grano buono seminato da Dioprevarrà sulla zizzania con cui il diavolo ha voluto infestarci il cuore.

Penso ai nonni: come sono belli questi alberi rigogliosi, sotto i quali i figli e i nipoti realizzano i propri “nidi”, imparano il clima di casa e provano la tenerezza di un abbraccio. Si tratta di crescere insieme: l’albero verdeggiante e i piccoli che hanno bisogno del nido. Fratelli e sorelle, abbiamo bisogno di una nuova alleanza tra giovani e anziani, perché la linfa di chi ha alle spalle una lunga esperienza di vita irrori i germogli di speranza di chi sta crescendo. In questo scambio fecondo impariamo la bellezza della vita, realizziamo una società fraterna, e nella Chiesa permettiamo l’incontro e il dialogo fra la tradizione e le novità dello Spirito.

A crescere insieme sono il lievito e la farina (cfr Mt 13,33). Questa mescolanza fa crescere tutta la pasta. Gesù usa proprio il verbo “mescolare”, che richiama a quell’arte che è «la mistica di vivere insieme, di mescolarci, di incontrarci, di prenderci in braccio», e di «uscire da sé stessi per unirsi agli altri». Questo sconfigge gli individualismi e gli egoismi, e ci aiuta a generare un mondo più umano e più fraterno. Così oggi la Parola di Dio è un richiamo a vigilare perché nelle nostre vite e nelle nostre famiglie non emarginiamo i più anziani. Stiamo attenti che le nostre città affollate non diventino dei “concentrati di solitudine”; non succeda che la politica, chiamata a provvedere ai bisogni dei più fragili, si dimentichi proprio degli anziani, lasciando che il mercato li releghi a “scarti improduttivi”. Non accada che, a furia di inseguire a tutta velocità i miti dell’efficienza e della prestazione, diventiamo incapaci di rallentare per accompagnare chi fatica a tenere il passo. Per favore, mescoliamoci, cresciamo insieme.

Papa Francesco

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