“I CARE”, HO A CUORE, MI IMPORTA DELL’ALTRO

“I CARE”, HO A CUORE, MI IMPORTA DELL’ALTRO

“Camminare insieme”, “servire la vita, servirla insieme”, così come il nostro Vescovo propone per il nuovo anno pastorale, trova per noi la sua bella espressione nell’I CARE di don Milani. Cerchiamo allora di cogliere lo spessore di questo messaggio che ci chiama ad abitare meglio l’altro, gli altri, le relazioni, riconoscendo nella “diversità” non il problema, ma il valore, la ricchezza, così come ho cercato di raccogliere in questi pensieri e come saremo chiamati a vivere in questo nuovo cammino che stiamo per iniziare.“

I Care” è il messaggio che campeggia su una parete della povera scuola di Barbiana. Come dice lo stesso Don Milani, è il motto della migliore gioventù americana, significa “Mi sta a cuore” ed è l'esatto contrario del motto fascista “Me ne frego”. Ecco, è forse questo il bisogno più grande, riassumendo le finalità di cura educativa di una scuola orientata a promuovere una forma di sollecitudine per l’altro attenta e rispettosa, sollecitando una presa di coscienza civile e sociale.

Aldilà della scuola, “prendersi cura” (caring) del prossimo presuppone la relazionalità: l’avere attenzione e interesse al mondo degli altri richiede l’abilità di non essere centrati su se stessi (significa rendersi conto di che cosa fa, sente e vuole l’altro) insieme a quella di autoregolare e organizzare i propri comportamenti, e riguarda i sentimenti, la partecipazione alle emozioni altrui (empatia), la compassione. Si deve allo psicologo statunitense Carl Rogers, pioniere nello studio dell’empatia, una delle prime formulazioni della relazione di aiuto «come una situazione in cui uno dei due partecipanti cerca di favorire, in una o ambedue le parti, una valorizzazione delle risorse personali del soggetto ed una maggiore possibilità di espressione».

L’empatia è congruente con il prendersi cura, sostiene Martin Hoffman, uno dei più autorevoli studiosi nel campo dell’empatia. Il principio del prendersi cura non si riferisce ad una condizione particolare; come altri principi morali, rappresenta un valore fondamentale. Il principio di cura e l’empatia, pur rappresentando disposizioni indipendenti ad aiutare il prossimo, si rafforzano a vicenda. Non è necessario essere terapeuti certificati per riuscire efficacemente a prendersi cura dell’altro. «Mi importa, ho a cuore» è anche il motto che anima i terapeuti naturali” o, meglio, operatori di aiuto naturali, terapeuti senza laurea o titoli specifici, ma terapeuti esperti, persone speciali che per qualità personali esaltate da dolorose esperienze personali o familiari, hanno sviluppato solide competenze di aiuto e di lavoro sociale, paragonabili a quelle dei professionisti dell’aiuto.Infine, Papa Francesco: “I care. Cosa significa? Mi hanno spiegato: con questo don Milani voleva dire ai suoi ragazzi ‘mi importa’. Insegnava che le cose si dovevano prendere sul serio, contro il motto di moda in quel tempo che era ‘non mi importa’, ma detto in altro linguaggio, che io non oso dire qui. E così insegnava ai ragazzi ad andare avanti. Prendi cura: prenditi cura della tua vita”.

d. Angelo

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