La cura delle relazioni a partire  dalla cura “sulla tua parola”

La cura delle relazioni a partire dalla cura “sulla tua parola”

"(...)Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. (…)".

(Luca 5,1-11)

Giovedì, la liturgia ci ha proposto questo brano di vangelo sempre interessante, soprattutto in questa fase iniziale del nuovo anno pastorale perché, come ben dice il “nostro biblista”, anche questa mi pare una bella immagine della comunità cristiana attuale: sempre alle prese con mille fatiche. mille progetti, mille problemi cui cercare di dare una risposta, e alla fine accorgersi di "non aver preso nulla", anzi la sensazione è quella di aver perso tempo. Ma il dramma non è nemmeno questo: arriva il Maestro che chiede di fidarsi della sua parola, e noi dagli a cercare soluzioni, impostare progetti, rivedere cammini, programmare iniziative per "attirare i pesci nella rete", e poi di nuovo si ricomincia... abbiamo faticato... non abbiamo preso nulla...

Il cambiamento deve venire da quella indispensabile relazione fondata "sulla tua parola", ossia dal rimettere al centro la persona e la parola (che è sempre una parola che agisce) di Gesù. Il cambiamento arriva quando la comunità cristiana ha il coraggio di rivedere se stessa alla luce del criterio di vita di Gesù: il bene della persona nella sua situazione concreta, nel "qui e ora" della sua sofferenza. Le scelte operate da Gesù rivelano il volto autentico del Padre, di Colui che opera perché ognuno "abbia la vita e questa in abbondanza". Solo "sulla sua parola" le reti diventano cura di relazioni e, quindi, casa accogliente e non simbolo di morte, perché con Lui si diventa "pescatori di uomini", portatori di vita. Solo "sulla sua parola" impareremo a lasciare che "le reti" si rompano, che tutto ciò che soffoca, esclude, emargina, impedisce la vita autentica vada perduto al fine di guadagnare la vita delle sorelle e dei fratelli. 

d. Angelo

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