Il Tempo tra Chronos e Kairòs

Il Tempo tra Chronos e Kairòs

L’anno liturgico della Chiesa sta volgendo al termine con la festa di Cristo Re e Signore dell’Universo. Con l’inizio dell’Avvento, Il 26 e il 27 novembre, cominciamo quindi il nuovo anno con la scansione dei misteri della vita di Cristo che orientano il cammino credente nello scorrere del tempo e della storia. “Il tempo” farà dunque da conduttore verso il Natale, attorno al tema “C’è un tempo per …”, così come lo proporremo nelle celebrazioni eucaristiche domenicali!

E per introdurci al “temb”, propongo questo passaggio di un articolo del cardinale Ravasi, noto biblista. Ci aiuta a recuperare il senso del tempo nei due significati originari che in parte abbiamo già conosciuto ma che è bene recuperare. E’ un primo passo per introdurci alla fine, o meglio al fine e all’inizio del nuovo anno liturgico e non solo …
“La nostra parola «tempo» deriva dal latino e da un’antica radice, temb, che significava «percuotere», quasi a segnare lo scandire e il gocciolare delle ore e dei giorni. Da essa è fiorita una corolla di vocaboli: contemporaneo, tempesta, tempestivo, temporale, temperatura e persino temperare e strimpellare. In greco abbiamo, invece, due termini diversi. Il primo è chrónos (donde il nostro «cronometro» o «cronologia» o «cronistoria») che definisce il fluire del tempo oggettivo, misurato dagli orologi e dalle clessidre: nel Nuovo Testamento il vocabolo è presente 54 volte e risponde idealmente alla domanda «quando?», indica date, successioni temporali, in pratica il calendario.
La seconda parola è kairós e risponde invece all’interrogativo «come?», cioè designa il contenuto dei giorni e degli anni, gli eventi, le occasioni ed echeggia 85 volte. Per questo Gesù nella sua breve prima «predica» afferma che, con la sua venuta, il «kairós è giunto a pienezza» (Marco 1,15). È il momento della decisione che cambia la vita, è l’orizzonte nel quale noi costruiamo il nostro destino. La salvezza è, quindi, già nelle nostre ore, che non sono solo una successione «cronologica», ma un terreno nel quale è seminata la salvezza, in attesa che cresca fino alla fioritura piena del regno di Dio (Marco 4,26-29)”.

Pensare al tempo in questa prospettiva è un’opportunità interessante per vivere bene e al meglio il kairòs nel chrónos e il chrónos nel Kairòs dove la nostra vita evolve … Non muore!

d. Angelo

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