L'affondo
Dio si è perduto come un bambino
Ne La gaia scienza, Friedrich Nietzsche parla di un uomo folle che cerca Dio con una lanterna alla chiara luce del giorno. Tutti lo deridono e se ne fanno beffe e, a proposito di Dio, gli chiedono:”Si sarà perduto come un bambino o sarà forse morto o se ne sarà andato?”
Questo passo, spesso citato, appare per lo più soltanto come un preambolo all’affermazione del folle secondo cui siamo stati noi a uccidere Dio, e questo evento è tuttavia lontano da noi anni luce.
Ma non dovremmo invece prestar ascolto anche alla verità celata in ciò che la gente dice al folle a proposito di Dio:” Si è forse perduto come un bambino?”
Quando un bambino si perde va a finire dove non è di casa.
Sì, a Natale Dio si è perduto-non solo come un bambino, ma da bambino – là dove non era “di casa”. Non è rimasto nella chiusa beatitudine del suo cielo o dentro lo spazio della nostra devozione, ma si è perduto per i piccoli e i poveri, per coloro che sono malati e in lutto, per i peccatori, per coloro che noi riteniamo lontani da Dio, di cui pensiamo che non abbiano niente a che fare con lui.
Dio si è perduto là dove si è perduto il figliol prodigo, lontano dalla casa paterna, per poi tornare dal Padre, in lui e con lui.
Dio si è perduto come un bambino, solo non si è trattato di un errore, ma dell’azione più divina, che Dio potesse fare. Dio è il Dio di tutti o non è Dio. Dio è il Dio dei piccoli e dei Lontani, o non è Dio.
Troviamo Dio là dove si è “perduto” o non lo troviamo affatto.
“Fatti trovare dove tu, Dio, ti sei perduto come un bambino.
Sì, lascia che diveniamo noi stessi bambino, nel quale tu ti perdi
per gli altri, per tutti!”
Klaus Hemmerle